All'estremo sud ovest del litorale del Cavallino, sulla diga che delimita a nord-est la bocca di porto
di Venezia-Lido, sorge il faro di Punta Sabbioni, punto di riferimento per la barche in transito
verso la laguna di Venezia.
Il faro è costituito da una struttura metallica a forma di pagoda con due terrazzi, dipinta a scacchi
bianchi e neri, che sorge da un fabbricato in cemento armato per un'altezza di 26 metri.
Per la costruzione della famosa "pagoda" di Punta Sabbioni furono necessari ben 28 anni: i lavori
furono infatti avviati nel 1882 e terminarono nel 1910.
Nel 1969, in concomitanza con i lavori di risistemazione del molo e della pagoda a seguito
dell'eccezionale mareggiata del novembre 1966, il faro è stato elettrificato e la cabina di
trasformazione ubicata al piano terra della pagoda; nel 1974 è stato automatizzato e il segnale
luminoso è visibile a 15 miglia di distanza.
Punta Sabbioni è una frazione del comune di Cavallino-Treporti posta all'estremità meridionale
del litorale del Cavallino, il quale separa la laguna dal mare. Si trova di fronte a Venezia, dalla
parte est, dalla quale dista per via acquea una decina di chilometri, mentre per via stradale dista
60 Km. Fino al 1999, anno della creazione del comune di Cavallino-Treporti, Punta Sabbioni
faceva parte del comune di Venezia.
Nell'arco degli ultimi due secoli la spiaggia di Punta Sabbioni ha visto l'ingigantirsi del suo territorio
verso il mare a causa dell'accumulo di sabbia a ridosso della diga, nei prossimi anni il limite del
terreno potrebbe arrivare alla punta della diga, con conseguenze imprevedibili per i fondali della
bocca di porto suscettibili di "scanno".
Punta Sabbioni è sede di numerosi campeggi, tra cui il camping Marina di proprietà del comune di
Venezia che è stato, se non lo è ancora, il campeggio più grande d’Italia
Oltre che sul turismo, l'economia locale si fonda sull'agricoltura specializzata, che produce articoli
distribuiti in tutta Italia (castraure, meloni, pomodori).