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Lago di Tenno - Passeggiata - 2 scatti - Trento - Trentino Alto Adige

Il lago di Tenno si trova nel comune di Tenno in Trentino, a pochi passi dal borgo medievale di Canale di Tenno. Il bacino si è formato in seguito alla frana del dosso di Ville del Monte che ha bloccato il corso del suo immissario.  

Pianta delle Monete - Il Peperoncino - Laboratorio Scolastico

Alla fine il gatto e la volpe non avevano tutti i torti: l’albero delle monete esisteva veramente. Oggi ha il suo meritato riscatto tanto da vantare il primato di condivisioni tra gli utenti di Pinterest e degli altri social.

Non fatevi ingannare: non si devono seminare le monete, lei le monete le produce da se. Andiamo a conoscere la Pilea peperomioides meglio nota come Pianta delle monete.

La Pilea peperomioides  è stata scoperta di recente, è una pianta  originaria dell’America del sud e dell’ Asia e il suo curioso soprannome si riferisce alla particolare forma delle sue foglie, che sono quasi perfettamente tonde come delle monete. E’ una pianta che arreda quasi come un complemento di arredo di design, non importa se è folta o se ha poche foglie: in ogni caso farà un figurone. Elegante, leggiadra, perfetta ed ordinata, la Pirea peperomioides vi farà compagnia nelle vostre case chiedendo pochissime cure in cambio.

Tecnicamente la Pilea peperomioides  è una  pianta sempreverde succulenta perenne, della famiglia delle Urticaceae è facile da coltivare, anche in idrocoltura.

La Pilea peperomioides  ha un portamento cespuglioso, possiede una robusta radice fittonante – fascicolata che, in condizioni ottimali di coltivazione, dà origine a dei cespugli composti da fusti carnosi alti circa 50 – 60 cm e di colore marrone chiaro. Ha foglie grandi tonde e carnose, con margini netti e lisci; la pagina superiore è coriacea, lucida e di colore verde scuro brillante mentre quella inferiore è opaca e di colore verde chiaro. La forma delle foglie è così perfetta che paiono finte. Raggiunge un’altezza massima fra i 30 e i 50 centimetri.

Produce fiori poco appariscenti che ricordano quelli della Begonia sono bianchi e sono portati da lunghe ramificazioni dei fusti principali.

Il peperoncino è il frutto piccante di una pianta perenne originaria dell’America meridionale, il Capsicum; la specie di capsicum più coltivata è capsicum annuum, a cui appartengono anche le varietà a frutto dolce, da cui si ottengono i peperoni; esistono svariate specie di capsicum, ma poche sono diffuse come piante da coltivazione; quelle poche però, ovvero Capsicum annuum, Capsicum chinense e capsicum frutescens, sono diffuse in tutto il globo, e vengono coltivate sia per produrre frutti da utilizzare in cucina, sia per rimedi della medicina popolare e tradizionale. In Italia tipicamente i peperoncini vengono coltivati come piante annuali, anche se in realtà si tratta di perenni, che possono venire coltivate per alcuni anni, continuando a produrre i tipici frutti piccanti durante la stagione calda.
Oltre alle specie botaniche, esistono centinaia di varietà, selezionate per la forma dei frutti, per il loro colore ma anche, e soprattutto, per la piccantezza. Esiste una scala che misura la piccantezza, chiamata scala Scoville, che misura la quantità di capsicina presente nei frutti di capsicum, dove i peperoni appaiono al grado zero di piccantezza, e peperoncini della varietà famosa Habanero, raggiungono il grado 200000 nella scala Scoville. Il peperoncino oggi conosciuto, più piccante, è una varietà di Capsicum chinense, chiamata Trinidad Moruga Scorpion; anche habanero è una varietà della specie chinense, che conta una grande quantità di varietà decisamente molto piccanti, spesso dalle forme particolari, e in genere di colore arancione, giallo o bruno.

La capsicina, all’interno dei peperoncini, è contenuta in quantità diverse a seconda della parte di bacca che andiamo ad esaminare, dove i semi in genere non ne contengono, la polpa ne contiene poca, e i filamenti bianchi a cui sono aggrappati i semi ne contengono in grado massimo; utilizzando i peperoncini freschi in cucina, si può abbassare di molto la loro piccantezza, mondando le bacche di tutte le parti filamentose, biancastre, al loro interno.


 

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