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Basalisc - 8 scatti - Tempesta Vaia - Marco Martalar - Cevo - Valsaviore - Brescia - Lombardia

Si mostra seminascosto sul dosso, come fosse un predatore in agguato, e in tutta la sua imponenza, non appena si arriva al piazzale antistante lo Chalet Pineta: basta rivolgere lo sguardo in direzione del massiccio della Concarena. Da qualche giorno è infatti impossibile a un visitatore giunto a Cevo non scorgere la grande scultura che raffigura la mitologica effige del Basalisc, realizzata in poco più di un mese di lavoro dall’artista Marco «Martalar» Martello impiegando i rimasugli lignei lasciati sul terreno, quasi cinque anni fa, dal devastante passaggio della tempesta Vaia.  

Panettone Balocco senza canditi - 5 foto

Il “pan de Toni”

Secondo la leggenda, nacque nella Milano di Ludovico il Moro, signore della città alla fine del XV secolo. Durante la vigilia di Natale, il cuoco di casa Sforza bruciò malauguratamente il dolce preparato con il banchetto. Lo sguattero, un certo Toni, decise così di scarificare il suo panetto di lievito che aveva tenuto da parte per il suo Natale. Lo lavorò a più riprese con farina, uova, zucchero, uvetta e canditi, fino a ottenere un impasto soffice e molto lievitato. Il risultato fu strepitoso: gli Sforza lo apprezzarono a tal punto che decisero di chiamarlo, in suo onore, “pan de Toni”, da cui deriverebbe il termine “panettone”. Ma a contendere a Toni l’invenzione di questo dolce ci sono, sempre secondo leggende tutt’altro che affidabili, tali Ughetto degli Atellani e suor Ughetta (ma “ughett” in milanese significa uvetta…).








 

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