L’alimento più caratteristico della cucina romagnola deve il suo successo principalmente alla semplicità della sua esecuzione ed alla adattabilità nel suo utilizzo. Un cibo idoneo a tutte le occasioni, come spuntino, come gustoso antipasto, come sostituto del pane specialmente con i salumi e le erbe del territorio.
La ricetta base è costituita da quattro ingredienti: farina, strutto, sale e acqua tiepida; ogni zona poi ha le sue varianti: sottile o spessa, con aggiunta di bicarbonato nell’impasto o di un pizzico di dose lievitante, con l’aggiunta di un goccio di latte, o con sostituzione dello strutto con olio d’oliva ed altre aberrazioni che deviano dalla ricetta base e ne variano notevolmente il gusto. E’ soprattutto l’abile lavorazione sul tagliere (tulìr) della massaia (l’arzdòra) e la cottura sulla teglia (la teggìa) che dovrebbe essere di terra, ma che spesso è di ferro che le donano quel sapore inconfondibile.
Altre varianti: la piada ancora cruda viene imbottita con erbe, formaggio, salsiccia, ecc… – i cassoni (Cassun) poi cotta come sopra.