I fusilli napoletani non sono come tutti gli altri fusilli - come anche i fusilloni napoletani che siamo abituati a mangiare. Si tratta, infatti, di un particolare formato di pasta lunga i semola di grano duro trafilata a bronzo e lasciata essiccare molto lentamente che si usa preparare anche in casa e mangiare in tutta l'Italia meridionale, in particolare in Campania.
I fusilli napoletani vengono preparati con un impasto che non prevede l'utilizzo di uova, ma soltanto di acqua e farina. Il frumento viene setacciato e ripulito dalle impurità del raccolto e solo dopo viene macinato per ottenere la semola delle migliore qualità possibile. Dopodiché, la semola di grano duro viene impastata con acqua purissima. Dopo aver ottenuto un impasto omogeneo, questo va fatto riposare e poi tirato in tante striscioline che vengono arrotolate intorno a un filo di ferro per creare la loro tipica forma affusolata. I fusilli napoletani possono essere piuttosto lunghi e arrivare a misurare circa il doppio dei normali spaghetti. Inoltre, sono più spessi rispetto al fusillo cilentano, dalla forma simile ma più ondulata e sottile, che si condisce tipicamente con il ragù di carne. Anche in Calabra viene prodotto questo tipo di fusilli, ma con delle differenze che riguardano soprattutto i condimenti, belli piccanti e saporiti. In Sicilia, invece, i fusilli sono corti e tozzi, simili al buffo formato dei radiatori.
Per questo motivo, per la trafilatura a bronzo che li rende particolarmente ruvidi e porosi e per la loro forma attorcigliata sono perfetti per sughi consistenti, anche con pezzetti di carne, ricotta o pesce che si vanno a incastrare nella spirale del fusillo, formando, così, un gustosissimo boccone di pasta e sugo.