Canederli, un incrocio strano tra le polpette e gli gnocchi. I knödel in genere possono essere primo, minestra, piatto unico e persino dolce. Se dovessi dare una definizione precisa, direi che i canederli sono delle polpette a base di pane da utilizzare come fossero gnocchi. Si tratta di un piatto nordico e in uso certamente nella cucina asburgica: trentina, altoatesina e triveneta. Sono gnocchi, o pallette, a impasto variabile con una base principale di pane. È noto che i tedeschi amino le parole composte, pertanto nella loro lingua troverete uno sterminato novero di varianti e nomi precisi con il suffisso comune Knödel o Klöße, più l’ingrediente del caso. Nella cucina italiana, che ama il localismo e nelle cucine dell’Alto Adige e dell’ex-Tirolo, nel Friuli con la variante di patate al posto del pane e nella ex-Venezia Giulia, i nomi sono maggiormente variegati. In particolare canederli è la traduzione di Knödel, si riferisce alla polpette in brodo con speck. In furlan diventano chineglis o meglio chineghi (a seconda del lato del confine o della etnia dei nonni). I triestini, che ambiscono più alla pratica, li chiamano gnochi de pan (gnocchi di pane), e tanto basta. Infine per i ladini che hanno una maggiore autonomia linguistica sono semplicemente bala ossia palla, dalla forma.