Nella storia di Oceania si narra dell’antico popolo della
Polinesia e dei suoi miti (in parte realmente connessi alla tradizione e in parte di fantasia), in particolare quello di Maui e quello della creazione. La dea della vita nel film (ma non nella tradizione) è Te Fiti, rappresentata nella forma di una donna dai lineamenti polinesiani, ma gigantesca e dalla pelle ricoperta di lussureggiante vegetazione.
Te Fiti creava le isole dal mare, le ricopriva di piante da frutto, alberi e fiori affinché animali e umani potessero abitarle. Era benevola e generosa, piena di grazia e dolcezza allo stesso tempo immensamente potente. Per questo motivo molti ambivano al suo dono, il potere stesso della creazione, che scaturiva dal suo cuore generoso. Dopo aver creato molte isole Te Fiti stessa si riposò, sdraiandosi sul fondo del mare e divenendo essa stessa un’isola, e il suo cuore, situato al centro di una spirale verde, divenne preda del semidio Maui.
Ecco che appena Maui sottrasse il cuore a Te Fiti, dovette affrontare una terribile e gigantesca creatura di lava, Te Ka. Nello scontro il magico amo di Maui e il cuore di Te Fiti andarono perduti nel mare. Te Fiti, privata del suo cuore, non era più in grado di donare la vita, mentre Te Ka iniziò a diffondere morte e distruzione fin alle isole più lontane, raggiungendo nel tempo anche Motunui, l’isola abitata dal popolo di Vaiana.
Te Fiti e Te Ka in realtà sono due aspetti della stessa forza creativa delle isole del Pacifico. La natura rigogliosa e generosa che ricopre le isole e dona la vita alle isole e alle lagune incontaminate, è anche la stessa che crea i vulcani, con le loro esplosioni di lava. Nell’area del Pacifico occupata dalla Polinesia tutte le isole sono di origine vulcanica.