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Basalisc di Cevo - 8 scatti - Tempesta Vaia - Marco Martalar - Valsaviore - Brescia - Lombardia

Si mostra seminascosto sul dosso, come fosse un predatore in agguato, e in tutta la sua imponenza, non appena si arriva al piazzale antistante lo Chalet Pineta: basta rivolgere lo sguardo in direzione del massiccio della Concarena. Da qualche giorno è infatti impossibile a un visitatore giunto a Cevo non scorgere la grande scultura che raffigura la mitologica effige del Basalisc, realizzata in poco più di un mese di lavoro dall’artista Marco «Martalar» Martello impiegando i rimasugli lignei lasciati sul terreno, quasi cinque anni fa, dal devastante passaggio della tempesta Vaia.  

Ronchi di Ala - 5 foto - Trento - Trentino Alto Adige

Parcheggiata la macchina nell’abitato di Ronchi e lasciato il paese alle nostre spalle, ci si incammina lungo la strada asfaltata sino a raggiungere e superare le due contrade di Mas e Ponzolotti. Qui una strada sterrata, detta della “Stella”, devia sulla nostra destra per entrare presto nel bosco, dove si prosegue in leggera discesa, sempre accompagnati dall’eco dello scorrere del torrente Ala, che risale dal fondovalle. Quando la strada comincia a scendere in modo deciso (prima della località Acque Nere), si imbocca il sentiero che sale sulla nostra sinistra. Comincia quindi un tratto in ripida salita nel bosco, che ad un certo punto si apre per lasciar posto ad una radura. In breve si raggiunge la contrada Schincheri, superata la quale, dopo circa 500 metri, sulla nostra destra, parte la strada che ci condurrà alle contrade Eccheli e Michei. Si ritorna a Ponzolotti seguendo la strada asfaltata.
Lungo il percorso si possono ammirare diversi tipi di piante, come il larice, il pino silvestre, il ginepro, il sorbo montano, il tasso, l’acero di monte, il rododendro, il faggio, l’agrifoglio, il carpino nero, il pino mugo, il pino nero, il pioppo tremulo e la betulla. Molte le sorgenti e i corsi d’acqua lungo il percorso: tra queste, subito dopo il Maso Eccheli, la sorgente denominata dei “Motori”, nome datole durante la Prima Guerra Mondiale, quando l’acqua da qui veniva pompata sulla cima della montagna sovrastante, su cui erano appostate le truppe austro-ungariche. Da questa località parte uno dei sentieri che porta sulle cime delle Piccole Dolomiti.

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